Venerdì 28 novembre scorso, all’età di 83 anni, è venuto a mancare il compagno Giuseppe Franceschini.
Con Beppe se n’è andato un pezzo di storia assai significativo della Camera del Lavoro di Pistoia.
Nel rinnovare le nostre condoglianze ai familiari, vogliamo ricordare Beppe evidenziando alcuni tratti della sua vita, dedicata con grande passione e coerenza agli ideali della Pace, della Libertà, della Giustizia Sociale. Entrato in CGIL giovanissimo, nei primi anni 60, quando la Camera del Lavoro era ancora in via Buozzi, si distinse subito per la sua spiccata disponibilità a dare “anima e corpo” per l’organizzazione, dimostrando al contempo di avere le doti necessarie per assumere ruoli di direzione. Ben presto entrò nella segreteria della Fillea (il sindacato edili e legno) con il compito specifico di seguire l’allora molto florido comparto dell’arredamento. Erano anni duri per il sindacato. Non vi erano ancora le tutele arrivate negli anni 70 con la conquista dello “Statuto dei lavoratori” e l’arroganza padronale di quei tempi rendeva molto dure le condizioni di lavoro e assai complicato il compito di portare il sindacato nelle aziende. Beppe era di quelli che non mollava. C’era sempre. Trascorrevamo giorno e notte ai cancelli delle aziende per cercare di parlare con i lavoratori dei diversi turni e spiegare quanto fosse importante organizzarsi. Un modo di fare sindacato che consentì di gettare le basi su cui - alla fine degli anni 60 – si sviluppò una grande stagione di riscatto del movimento operaio. Ne seguì una brutale reazione padronale con licenziamenti a raffica. Il comparto dell’arredamento fu uno dei più colpiti e così Beppe si ritrovò ad affrontare vertenze per la difesa dei posti di lavoro, di grande rilievo per la nostra provincia e non solo. La Lenzi, la Poltronova, la Permaflex , la Ital Bed che fu occupata per oltre 5 anni per impedirne lo smantellamento. Seppur impegnato giorno e notte in queste fabbriche di più grandi dimensioni, Beppe non ha mai tralasciato i mille problemi dei lavoratori delle piccole aziende. Nel lontano 1974, fu tra i principali attori dell’accordo provinciale che istituiva il FILA (Fondo Integrativo Lavoratori Artigianato) di cui ne assunse la presidenza nell’ottobre del 75, contribuendo così alla crescita ed al consolidamento di un organismo assai utile per i lavoratori delle piccole aziende. All’inizio degli anni 80, Beppe assunse la direzione della Filcams (il sindacato del commercio e turismo) e, successivamente, fu chiamato a dirigere il patronato INCA dove rimase, come direttore, fino al raggiungimento della pensione, nel dicembre 94. Da pensionato entrò nella “famiglia” dello SPI ma rinunciò a incarichi specifici per dedicarsi alla sua comunità di Santomoro e all’ANPI di Pistoia.
Mai, però, recise il profondo legame con il “suo” Sindacato, tanto che – anche dopo la pensione - ogni qualvolta si presentava un problema, Beppe c’era e, sia che si trattasse di fare l’elettricista, il falegname o il muratore, il problema si risolveva.
Beppe era così! Un dirigente sindacale stimatissimo, un lavoratore instancabile. Un Compagno di enorme spessore umano e di grande dirittura morale, dal carattere un po' “burbero” che riusciva però a compensare con battute sempre pronte e soprattutto con la sua grande generosità.
Ciao Beppe, ci mancherai!
I compagni e le compagne dello SPI CGIL, ti ricorderanno sempre con grande stima e affetto.
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